Perché acquistare un preamplificatore ?

Scegliere un preamplificatore stereo, abbinando uno o più amplificatori audio di potenza in un sistema a componenti separati, comporta un investimento maggiore rispetto all’acquisto di un integrato (dove la sezione pre e quella finale sono all’interno dello stesso telaio).

Questa soluzione, quindi, è quella più indicata per gli appassionati che cercano di ottenere le massime prestazioni dal proprio Hi Fi.

In un’altra nostra guida dedicata prenderemo in considerazione, in particolare, il preamplificatore phono un componente sempre più importante, dal momento che gli amplificatori integrati raramente dispongono di serie di un ingresso per collegare un giradischi.

Quali elementi determinano la qualità del suono di un preamplificatore?

Il compito del preamplificatore è quello di aggiungere un po’ di guadagno al segnale di linea in ingresso (amplificare) e quindi di passarlo all’amplificatore finale di potenza.

Inoltre, il preamplificatore consente anche la regolazione del volume di ascolto tramite un potenziometro, alle volte permette la regolazione dei controlli di tono (alti, bassi, loudness, equalizzazione) e la selezione delle fonti (sorgenti audio).

Alcuni preamplificatori sono dotati anche di un amplificatore per cuffie con uscita da 6,3mm.

A differenza di quanto accade solitamente in un amplificatore audio integrato, in un preamplificatore indipendente viene sempre curata attentamente la selezione della componentistica usata, in modo da ridurre al minimo il rumore di fondo e la distorsione (THD).

Per ottenere questi risultati è necessario un un lavoro di messa a punto molto curato ed una progettazione specifica a sezioni separate, capace di consentire un funzionamento estremamente silenzioso.

La qualità e la selezione di tutti i componenti attivi è di fondamentale importanza.

Tra due amplificatori operazionali (un componente di base) possono esserci enormi differenze nella resa sonora.

Un amplificatore operazionale è un componente attivo molto utilizzato nelle sezioni di preamplificazione audio.

I principali produttori sono Burr-Brown e Wolfson.

Alcuni tra i migliori preamplificatori hi-fi utilizzano invece i cosiddetti componenti discreti (e non integrati operazionali) con transistor a bassissimo rumore e trasformatori toroidali.

I risultati sonici sono sicuramente migliori, ma il maggior numero di componenti richiesti alla realizzazione di questi circuiti fa aumentare considerevolmente il prezzo di questi apparecchi.

La presenza di valvole audio nella circuitazione di un preamplificatore hi-fi non comporta prestazioni superiori dal punto di vista della banda audio a disposizione o della distorsione armonica.

Il preamplificatore valvolare

Invece, in un preamplificatore valvolare quello che si percepisce all’ascolto è una timbrica più ricca, più calore: un risultato sonico che è molto apprezzato e ricercato dagli audiofili.

Il preamplificatore valvolare può disporre di un’unica valvola termoionica oppure di più valvole audio. Nel primo caso, le altre funzioni di preamplificazione sono svolte da circuiti tradizionali.

I preamplificatori digitali servono per gestire funzioni più complesse. Solitamente integrano una sezione audio basata su un convertitore digitale/analogico (DAC) spesso in alta risoluzione con molti connettori per la selezione delle fonti di segnale, tra cui ingressi digitali, coassiale, bluetooth, ingresso usb, filtri digitali selezionabili basati su un circuito DSP per funzioni di equalizzazione e circuiti di conversione di tipo analogico con uscite rca e xlr.

Solitamente questo tipologia di preamplificatore audio è impiegato nell’ambito professionale e sono pochi i modelli di questo tipo destinati all’alta fedeltà due canali stereo.

Il preamplificatore passivo

Il preamplificatore passivo è una particolare tipolgia di preamplificatori che non dispone di alcun amplificatore interno e, generalmente, neppure di una sezione di alimentazione.

Questi modelli sono dotati soltanto di un selettore per la sorgente e di un controllo del volume regolabile.

Esistono modelli di preamplificatore passivo a trasformatori T.V.C. (come l’Opera Audio Consonance R1.3) e preamplificatori passivi a trasformatori in permalloy (come lo Xindak MP-1).

La regolazione del volume, in questi modelli di preamp, ha una precisione elevatissima.

Quali fattori considerare nei preamplificatori stereo per la scelta del modello migliore?

Un elemento di particolare importanza nella scelta di un preamplificatore è quello di verificare che il modello di proprio interesse sia dotato di un numero di ingressi audio sufficienti a soddisfare le proprie esigenze.

Sono presenti un numero di ingressi adatti al collegamento di tutti i componenti Hi Fi del proprio impianto stereo?

Sono presenti un numero di uscite audio adeguato?

Hai bisogno di funzioni specifiche, come ad esempio di funzioni di equalizzazione del suono?

Il livello di guadagno è adatto alle sorgenti audio che andrai a collegare?

L’impedenza di uscita si abbinerà bene al tuo amplificatore finale di potenza?

Queste sono le principali domande da porsi prima dell’acquisto di un preamplificatore Hi Fi.

Se hai necessità di ulteriori suggerimenti, non esitare a contattarci per ottenere tutte le informazioni che ti aiuteranno a scegliere il modello di preamplificatore più adatto al tuo impianto HiFi.