L’acquisto di un piatto per dischi in vinile, meglio noto come giradischi, costituisce una scelta tutt’altro che facile da fare.
Bisogna prendere in considerazione la qualità dei singoli elementi che lo compongono.
Questi ultimi devono essere il più possibile inerti, al fine di non trasmettere vibrazioni indesiderate alla puntina, incaricata di leggere le micro informazioni incise nel solco del disco.
I materiali utilizzati sono dunque scelti e selezionati con grande cura e con la massima attenzione.
Un piatto in acrilico, più o meno spesso, garantisce inerzia e rigidità; un braccio in fibra di carbonio risulta leggero ed al tempo stesso resistente alle torsioni; piedini anti-vibrazione ed un motore disaccoppiato sono altri elementi che, anch’essi, permettono di annullare le vibrazioni meccaniche.
Quindi, come avrai intuito, l’obiettivo del miglior giradischi è duplice: da un lato annullare le vibrazioni esistenti nell’ambiente, dall’altro evitare che se ne creino di nuove durante la lettura dei dischi in vinile, dal momento che le puntine per giradischi sono molto sensibili.
La puntina del giradischi, infatti, funziona come se fosse un microfono che amplifica il segnale audio prodotto dal passaggio di un diamante all’interno del microsolco del disco in vinile.
La minima perturbazione nel movimento della puntina del giradischi, durante la lettura di un disco, si trasforma in fastidiosi rumori immediatamente riprodotti dai diffusori acustici.
Ma perché il vinile suona così bene?
Come poterlo spiegare a chi non ha esperienza diretta della qualità del suono?
Non è certamente dovuto al fruscio o ai crepitii. Non è senza dubbio legato a motivi di nostalgia e neppure a tutta la “ritualità” della preparazione necessaria per l’ascolto di un giradischi.
Se tutt’ora ascolto ancora con estremo piacere molti dischi in vinile è perché questi dischi neri riescono ancora a stupire per la loro ricchezza timbrica e per la capacità di restituire la vera anima della musica!
Questa affermazione, tuttavia, anche se sincera, non può però essere sufficiente per chi vuole saperne di più.
Ecco quindi, in poche parole, quelle spiegazioni tecniche che possono – in linea di massima – spiegare le differenze concrete esistenti tra il CD Audio ed il vinile e che potrebbero far propendere per l’acquisto di un giradischi compreso di braccio.
I dischi in vinile non utilizzano un campionamento
Questo significa che il tempo non viene alterato per essere digitalizzato. Il Compact Disc, con il suo campionamento a 44.1 kHz è certamente soddisfacente.
I formati in alta definizione SACD e DVD-Audio e la recentissima musica liquida hd con i Music Server hanno dimostrato, tuttavia, che l’occupazione della banda audio al di sopra dei 20 kHz può portare considerevoli benefici in termini di qualità di ascolto.
Molti strumenti musicali, infatti, occupano una banda audio che va ben oltre i 20 kHz (ad esempio la tromba, le percussioni, il pianoforte, etc.).
L’assenza del campionamento, permette al disco in vinile di avere una risposta in frequenza lineare oltre i 30 kHz.
Questo si traduce, concretamente, in una immagine spaziale più stabile e precisa.
L’ambienza e l’acustica dell’evento riprodotto sono rese con maggiore fedeltà e credibilità.
I vinili hanno una compressione dinamica accurata
La piena gamma dinamica di un’orchestra non può essere gestita da una puntina del giradischi.
Il supporto in vinile, infatti, permette soltanto 60dB di dinamica, contro i quasi 100 dB del CD ed i 140 dB dei formati audio della musica liquida hd.
Per poter riprodurre fedelmente il messaggio musicale originale, quindi, i tecnici del suono devono utilizzare una compressione della dinamica per permettere l’incisione su disco vinile.
Questa compressione è particolarmente curata per mettere maggiormente in risalto i passaggi più deboli e rendere con maggiore autorevolezza quelli più forti.
I tecnici del suono che registrano la musica classica lavorano con la partitura orchestrale sotto gli occhi, analizzando con il produttore ogni singolo passaggio.
La messa appunto del compressore-limitatore è un lavoro molto delicato e complicato. Alcuni tecnici del suono arrivano in studio portando i propri microfoni preamplificati ed i propri rack di compressori audio.
La registrazione in banda analogica, anche in formato 76 cm/s, introduce anche una ulteriore compressione dovuta proprio alla registrazione magnetica.
Ciò si traduce in un suono particolare.
Alcuni artisti registrano ancora sui loro registratori a bobine magnetiche multipista della Ampex, della Studer o Otari…proprio per poter introdurre questa coloritura molto particolare del suono.
Infine, per padroneggiare bene il nastro occorre un lavoro di pre-enfasi del suono (la famosa curva RIAA) e di compressione.
Il lavoro di mastering, quando è eseguito da un tecnico esperto, conferisce al disco tutte le qualità di dinamica, la nitidezza dei segnali più deboli e l’equilibrio tonale complessivo.
Tutti questi aspetti, ad un osservatore inesperto, potrebbero apparire come difetti, se paragonati alle prestazioni ben superiori del CD.
Nella realtà non è così, perché raramente è possibile disporre a casa di una dinamica di 100dB.
In generale, i luoghi più silenziosi permettono di raggiungere gli 80dB durante la notte.
Un salone normale invece, con i rumori della vita quotidiana, la strada sotto casa (…), consente di ottenere una dinamica reale massima che va dai 40 ai 60 dB (senza rischiare di diventare sordi con volumi di ascolto troppo elevati).
Limitando con maestria la dinamica, il vinile ci offre invece un segnale audio più facile da ascoltare, nel quale un numero maggiore di dettagli sono portati a soglie udibili.
Questo si traduce in un suono molto gradevole che è sicuramente più incisivo e più godibile nei normali ambienti domestici.
Meglio la cinghia o la trazione diretta?
Un giradischi con trazione a cinghia è sicuramente preferibile e non è vero, come si diceva in passato, che quelli a presa diretta fossero migliori. Ottimi esempi storici di giradischi a cinghia sono stati i Thorens ed i Pro-ject, nelle varianti con velocità 33 45 giri al minuto.